Per i tassisti italiani non ci sono dubbi, è inaccettabile che con il decreto Milleproroghe sia passato anche il cosiddetto emendamento Lanzillotta, che concede una sospensione delle norme che regolamentano il settore dei taxi, degli Ncc e della tecnologia di Uber.
Garanzie importanti per la categoria delle auto bianche, congelate ora per tutto il 2017. “Questo emendamento sterilizza gli effetti della legge fino al 31 dicembre, togliendo legalità al settore e lasciando ancora una volta il vuoto normativo in cui siamo costretti a lavorare da anni – spiega Alessandro Nordio, Presidente di Confartigianato Taxi – Il Governo, però, si è impegnato ad emanare i decreti attuativi che non sono stati fatti in tutti questi anni e a fare un decreto che annulla gli effetti dell’emendamento Lanzillotta. Questa è la grande vittoria che abbiamo ottenuto come Confartigianato Taxi nei giorni scorsi. Ora, monitoreremo la situazione”.
Al Ministero dei Trasporti prenderà il via un tavolo tecnico per dare finalmente attuazione alla riforma del settore, che negli ultimi anni, è stato completamente stravolto dalla tecnologia. E che da troppo tempo aspetta i decreti attuativi alla legge di riforma generale. “Abbiamo dei problemi che riguardano l’applicazione corretta della normativa. Le Regioni devono fare il loro dovere e attuare la programmazione regionale. Purtroppo, però, alcuni Enti non hanno fatto questa programmazione o lo hanno fatta in maniera poco efficace – aggiunge Nordio – A questo punto, nel 2008, il Governo è stato costretto ad intervenire con un decreto ad hoc per risolvere la situazione, chiedendo regole più stringenti per il settore. Naturalmente, queste regole prevedevano dei decreti attuativi. Tutto questo è stato aggravato dall’ingresso sul mercato di innovazioni tecnologiche che permettono di lavorare senza regole certe e con il solo scopo di lucrare”, ha poi concluso Nordio.
Il confine tra tassisti e noleggiatori con conducente è sempre più sottile. La tecnologia di Uber e l’emendamento Lanzillotta non hanno fatto altro che cancellarne le ultime tracce. Se i taxi sono un servizio pubblico soggetto a licenza e tariffe regolamentate, l’ncc è un servizio a pagamento di trasporto privato, per cui serve soltanto l’autorizzazione del proprio Comune.
Senza regole certe, però, l’intero settore rischia di incartarsi. Un pericolo che ora, dopo gli scioperi dei giorni scorsi, il Governo dovrà scongiurare, scrivendo i decreti attuativi alla riforma del settore e definendo, una volta per tutte, i confini operativi delle due categorie.