Edilizia ligure, il calo degli occupati supera la media nazionale

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06/09/2013

Tra dicembre 2012 e agosto 2013, persi 7mila posti di lavoro in Liguria nel settore delle costruzioni, per una contrazione del 14,7% contro quella del 9,8% a livello nazionale. Figoli (Anaepa-Confartigianato): “Necessario agire su più fronti: agevolare i mutui alle famiglie per le ristrutturazioni, deroghe al patto di stabilità per piccole opere dei Comuni e sblocco dei cantieri delle grandi infrastrutture”

 

Per la quinta estate consecutiva l’edilizia registra un saldo con segno meno nel numero delle imprese e degli occupati. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato: dal 2009 a oggi nelle costruzioni sono stati persi 391mila posti di lavoro e circa 62mila imprese, di cui circa 55mila aziende artigiane. Solo nell’ultimo anno il calo degli occupati in Italia è stato del 9,8%, per un totale di 179mila addetti.

In Liguria il trend è addirittura peggiore rispetto alla media nazionale: tra dicembre 2012 e agosto 2013 gli occupati sono calati del 14,7% per un totale di 7mila unità, passando da 48 a 41 mila addetti.In totale dal 2008 al 2013 sono 15mila i posti di lavoro persi nelle costruzioni in Liguria, con una flessione di circa il 28% nella forza lavoro. «La situazione ha raggiunto livelli tali di emergenza che non sarà sufficiente un solo intervento per sanare un settore che fa tradizionalmente da traino al Pil nazionale» commenta Paolo Figoli, presidente regionale di Confartigianato Costruzioni e membro della giunta Nazionale di Anaepa-Associazione nazionale artigiani dell’edilizia, dei decoratori, dei pittori e attività affini.

«Occorre che – spiega Figoli – il governo lavori con urgenza su più fronti. È necessario che si attui a breve il piano da 5 miliardi di euro annunciato dall’esecutivo nazionale per agevolare l’erogazione di mutui a famiglie e imprese nell’acquisto di abitazioni. Oggi, in Italia abbiamo i mutui casa più cari d’Europa e nell’ultimo anno la richiesta di finanziamento alle banche per comprare un immobile è calata del 38%. Se il mercato immobiliare non riparte, difficilmente potrà ripartire il settore edile».

A marzo 2013, il calo dell’erogazione dei mutui alle famiglie liguri per l’acquisto di una casa è stato del 4%, una diminuzione tra le più elevate d’Italia e decisamente superiore alla media del Nord Ovest (-2,9%) e del resto d’Italia (-3,3).

«Uno spiraglio per questo finale d’anno potrebbe arrivare dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico, varati dal governo – dice Figoli – la leva degli incentivi ha sempre avuto effetti benefici sul settore, per questo riteniamo che dovrebbe diventare una misura stabile e permanente perché utile all’attività delle piccole imprese, per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, per il risparmio energetico negli edifici, quindi la difesa dell’ambiente, e l’emersione delle attività irregolari». Nel 2011 (su dichiarazioni 2012), le detrazioni legate al recupero edilizio e al risparmio energetico hanno costituito il 6,4% del valore aggiunto delle costruzioni in Liguria, terza regione in Italia per ricorso alle agevolazioni.

«Oltre a questi interventi – conclude Figoli – è indispensabile che vengano attivate misure forti che diano un impulso importante al settore, concedendo deroghe al Patto di stabilità per consentire ai Comuni virtuosi di investire sul territorio in piccole opere e poi sbloccando i cantieri delle grandi opere infrastrutturali di cui il Paese e la Liguria hanno estremo bisogno».

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