Liguria: dura la vita per le imprese

Tempo di lettura: 3 minuti
10/09/2011

Secondo l'analisi Confartigianato, la qualità delle imprese liguri è tra le peggiori in Italia.
La spesa delle imprese pubbliche degli enti locali in Liguria è il doppio della media nazionale

La Liguria è la regione del Nord Italia in cui è più difficile “fare impresa”. Secondo l'analisi elaborata dall'Ufficio studi di Confartigianato, l'indice di qualità della vita di impresa mette la Liguria sul piano del Molise e della Basilicata, seguita solo da Puglia, Sicilia, Campania e Abruzzo. Più ombre che luci, quindi, emergono dall'analisi dei fattori che rendono più ardua la sopravvivenza delle piccole imprese. Tra questi spicca la conflittualità fiscale: le quattro province liguri figurano tra le prime 50 in Italia come numero di ricorsi in Commissione tributaria (in rapporto al numero di abitanti). La provincia della Spezia, prima nel Nord Italia, si classifica al 24° posto: prendendo in esame gli ultimi quindici anni, sono 6,5 i ricorsi ogni mille abitanti in Commissione tributaria provinciale. Segue la provincia di Imperia, dove sono 4,7 i casi di ricorso ogni mille abitanti, poi Genova e Savona alla pari con 4,5.

«Da questa fotografia – spiega Giancarlo Grasso, presidente regionale di Confartigianato Liguria – emerge quanto ancora pesi la burocrazia sulle spalle dei micro e piccoli imprenditori liguri. La strada intrapresa dalla Regione per raggiungere un livello maggiore di semplificazione contributiva e fiscale sarà un valido sostegno all'imprenditoria locale soprattutto in un momento di crisi economica così profonda e alla luce dei sacrifici che tutti, in primis le imprese, dovranno affrontare nei prossimi mesi».

Per quanto riguarda le aliquote Irpef e Irap, pagate da contribuenti e imprese, i dati della fiscalità ligure sono in linea con la media nazionale: 1,11% e 4,29% sono i gettiti in rapporto alla base imponibile. Si attesta invece fortemente al di sopra della media la spesa delle imprese pubbliche degli enti locali che, in Liguria ha raggiunto nel 2009 il 9,5% del Pil: un valore quasi triplicato rispetto al 3,4% registrato nel 1999 e doppio rispetto alla media italiana (4,6%). L'unica nota positiva riguarda i tempi dei processi nei Tribunali ordinari e le Corti d’Appello, rispettivamente 1.035 e 1.106 giorni è la durata media di chiusura con sentenza dei procedimenti a Genova, lievemente inferiore alla media nazionale (a Trento e Torino le Corti più “rapide”). Segnali positivi anche per quanto riguarda il costo della macchina burocratica della Regione, ovvero le spese dell’amministrazione e degli organi istituzionali: in Liguria, nel 2009, la Regione è costata a ognuno dei suoi cittadini circa 78 euro. È il secondo dato in Italia: solo la Lombardia ha fatto meglio (61 euro). Tra le Regioni a statuto ordinario, la bandiera nera va al Molise (333 euro).