Verso Expo 2015: in lieve crescita l’artigianato alimentare

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21/03/2015

 Trainano soprattutto le produzioni dolciarie e la filiera genovese.

Grasso (Confartigianato): «Liguria dovrà sfruttare le opportunità offerte da Expo, occasione per valorizzare anche le nostre specialità alimentari»

 

Manca poco più di un mese a Expo 2015 e la Liguria si presenta alle porte dell’esposizione universale dal tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” con un artigianato alimentare in leggera crescita dello 0,1%.

Settore che, in Liguria, può contare su 3.119 realtà. Secondo l’Ufficio studi Confartigianato su dati Istat, nel terzo trimestre 2014 la crescita italiana, che coinvolge oltre 90 mila imprese, è stata dello 0,5% sullo stesso periodo del 2013. Le variazioni maggiori in Trentino Alto Adige (+2,2%), Friuli Venezia Giulia e Toscana (+1,4%). In calo Valle d’Aosta (-3,8%), Molise (-2,4%) e Basilicata (-2%).

A pesare maggiormente sull’andamento dell’alimentare ligure, le oltre 1.560 realtà tra pasticcerie, panifici e gelaterie (+0,1%, in linea con la media regionale). Bene anche le imprese del comparto lattiero-caseario (20, in crescita del 42,9%), le produzioni artigianali di vino, birra e distillati (+7,7% registrato dalle 28 imprese del settore) e la lavorazione di cereali e amidi, 6 imprese, le stesse del 2013. Segno meno per il settore della pasta, circa 200 micro e piccole imprese in Liguria:

-3,1% rispetto al 2013. In calo anche la produzione di oli e grassi vegetali e animali (55 imprese, -1,4%), la lavorazione del tè, cacao, condimenti e spezie (44 imprese, -4,3%), quella di frutta, ortaggi e pesce

(32 realtà, -7,7%) e della carne (21 imprese, -8,7%). Una lieve flessione

(-0,6%) per i servizi di ristorazione, come il cibo da asporto: se ne contano 1.083 in tutta la regione.

«A poche settimane dall’inaugurazione dell’esposizione universale di Milano – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – la nostra regione dovrà essere pronta a sfruttare, con un importante bagaglio di tradizione alimentare, in lieve e positiva crescita, un evento che rappresenta un’occasione per mettere in evidenza la qualità dei nostri prodotti. E di certo la Liguria può contare su molteplici e importanti produzioni artigiane del comparto basate su creatività e legame con la tradizione e il territorio».

È Genova a registrare la maggior crescita della regione (+1%), mentre a Imperia e alla Spezia il settore è in leggero calo dello 0,3% e dello 0,7%. A Savona troviamo il segno meno più marcato: -1,2%. Tra i settori con il maggior numero di imprese attive, i dolci sono una specialità soprattutto genovese: sono 724 le micro e piccole realtà tra pasticcerie, panifici e gelaterie artigianali concentrate nella provincia del capoluogo (+1,3). Il savonese ne conta 409 (-1,7%), La Spezia 234 (+0,4%) e Imperia 194 (-1%). A Genova si trova anche il maggior numero di imprese attive nei servizi di cibo da asporto: sono 625, in leggero calo dello 0,2%. Alla Spezia se ne contano 234 (+0,4%), 212 a Savona (-1,4%) e 108 nell’imperiese (-0,9%). Calo del 3,9% per i 124 pastifici genovesi, mentre le 44 realtà di Savona registrano un -4,1%; invariata la situazione nelle province di Imperia e La Spezia, che contano, rispettivamente, 24 e 27 realtà del comparto.

L’importanza dell’alimentare ligure per l’economia della regione è data anche da una buona propensione all’export del settore: nel secondo trimestre 2014 la Liguria registra esportazioni in aumento del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2013, pari a 15,5 milioni in più sui quasi 360 milioni di euro di alimentari esportati in un anno.

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