La Giunta regionale ha stabilito, con apposita delibera, i territori liguri per l’accesso alle agevolazioni per le aree di crisi non complessa, previste dal MISE (ministero dello Sviluppo economico).
L'elenco verra presentato al ministero entro il 3 novembre.
Le aree sono state scelte in linea con quanto stabilito a livello nazionale dal decreto ministeriale del 4 agosto 2016 che individua per la Regione Liguria un elenco di sistemi locali del lavoro da scegliersi per un massimo di popolazione compresa di 399.792 abitanti, pari al 24,9% della popolazione regionale del 2015. I sistemi locali del lavoro selezionabili devono comprendere una popolazione massima di 240.385 abitanti, il 15% della popolazione regionale del 2015, con limite massimo di scarto dell’1%.
Queste le aree scelte:
- per la provincia di Genova, sono comprese le aree portuali, parte della Val Polcevera, le aree di Cornigliano, Erzelli, entroterra di Voltri, entroterra chiavarese, i Comuni di Casarza ligure e Castiglione Chiavarese -, Chiavari, Lavagna, Val Fontanabuona e Val d’Aveto.
- per La Spezia sono i Comuni della Spezia, Arcola, Bolano, Santo Stefano Magra e Follo.
- per Imperia sono le valli Prino, Arroscia e Impero con i Comuni di: Borgomaro, Caravonica, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Pieve di Teco, Pontedassio, Pornassio, Prelà, Rezzo e Vessalico.
Savona non è stata ricompresa solo per il fatto per tale provincia è già stato riconosciuto lo stato di crisi industriale complessa".
Le imprese già stanziate o che decideranno di trasferirsi in tali aree riconosciute di ‘crisi non complessa’ potranno partecipare a bandi ministeriali per finanziamenti statali e usufruire di eventuali agevolazioni.